Essere e cinema. L'immaginario estatico, o l'immaginazione estatica immaginaria come (eventuante) dis-chiusura estetica ontologica
"Essere e cinema" è un saggio di poetica ed estetica filosofica esistenziale e critica nella fondante prospettiva, estatica immaginaria di una ontologia negativa, altra veniente venuta ventura. Il saggio enuncia, intanto, e afferma il potere reale del cinema in quanto pratica dell'immaginario estatico, figlio della immaginazione estatica immaginaria e dell'immaginario estatico. La potenza reale del cinema consiste nella sua capacità di aprire prospettive e orizzonti illimitati e eternamente dis-continui. Il cinema, quello vero, autentico, ha questo grande potere, estatico onirico immaginario: e sa condurre lo sguardo e lo spirito dell'esserci del soggetto oltre le speculari muraglie temporali per penetrare nelle infinite distese, vertiginose, eterne, dove dimora, impensata, trascurata, in un abbandono di sé vigile, l'intelligenza viva del non nato, del non manifestato, del non della manifestazione e dell'origine e della rappresentazione stessa, il non dell'Apparenza, in cui è la scaturigine vera, della volontà e capacità visionaria del cinema e dunque dell'immaginario estatico". (Dalla prefazione dell'autore)
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