(Mi)specchio
Questi non sono tempi amici dei poeti, anzi, l'epoca in cui ci troviamo adesso rende sempre più consapevole il poeta della propria "diversità" e "inabilità" a percorrere la strada maestra indicata dal sistema capitalistico imperante. Alla luce di questo, pubblicare una raccolta di scritti in versi, soprattutto per una ragazza che ha superato da un po' di tempo il limite stabilito da Benedetto Croce dei diciotto anni e lontana dai circuiti in cui si muovono i poeti riconosciuti come tali dall'intellighenzia ufficiale, diventa un atto coraggioso ai limiti dell'eroismo. Se poi questi scritti, alcuni più di altri, possiedono il potere di veicolare lo "sguardo" del lettore attento altrove, e cioè in quei luoghi in cui la carne non può accedere perché riservati allo spirito e alle emanazioni dell'anima, allora significa che i componimenti di Erica possono tranquillamente chiamarsi poesie e lei, di conseguenza, poetessa.
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