Avanzi di ragione
"Ti cercavo ovunque, e ovunque ti trovavo, così come ti volevo, fresca e innamorata della vita che apriva uno scenario immenso, svincolato comunque dalle storture esistenziali". Il vuoto che chi amiamo lascia andandosene è in realtà una forma d'intensa e struggente pienezza, di panteistica immanenza; "Avanzi di ragione", con una prosa limpida ma liricamente tesissima e illuminante, raccoglie con pazienza i frammenti, le tracce, le persistenze, gli avanzi, appunto, che ogni storia lascia dietro di sé: le asimmetrie, le improvvise corrispondenze, la difficoltà di capirsi e starsi vicini, il desiderio ineluttabile di provarci, il rimpianto di non esserci riusciti fino in fondo e sempre. La voce che recita questa sorta di delicatissimo monologo interiore è il centro di un complesso intreccio di relazioni: quella con la compagna venuta a mancare, quella con il figlio che rincorre ideali lontano da casa, quella, soprattutto, con un nuovo amore che entra ed esce dalla sua vita, e non sa restare, non può restare, poiché, come scrive l'autore, ognuno è legato inesorabilmente al proprio viaggio e deve compierlo fino in fondo, fino a sparire dietro l'orizzonte.
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