Lacrime nere
"Giorgia Corte è in viaggio, un viaggio lungo una vita, alla ricerca della sua meta, del suo posto. Viaggia nel tentativo di curare il dolore della nostalgia. Ma la nostalgia è un male della memoria, si svolge sempre nel tempo, mai veramente nello spazio, e allora il viaggio continua inesorabile, mentre la destinazione rimane ancora lontana. La ricerca del sé attinge però proprio da questo strazio il senso di una rinnovata prospettiva. La potenza dirompente del sentire poetico ritrova la forza e il desiderio, la nostalgia si confonde, si amalgama con la speranza e in essa trova il suo senso ultimo." (Dalla prefazione)
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