Di me... l'anima
"Combattuto tra la speranza di una nuova alba dell'anima e il travaglio interiore di un dolore straziante proprio perché inenarrabile, inafferrabile, sfuggente, il poeta cattura sussurri d'amore e angosce esistenziali con la grazia classicheggiante di una penna sempre fantasiosa e metaforica eppure al contempo vivida ed immediata. Incisiva e perfino brutale, in certi frangenti. I picchi di fascinazione evocativa vengono raggiunti quando, nel cantare il rifiorire dei sentimenti nei suoi impulsi di Eros (in contrapposizione alle pulsioni inquiete e nichiliste di Thanatos), Polistena si abbandona al sottile misticismo di un lirismo ieratico, quasi ascetico, che sussurra al vento lampi estemporanei d'ispirazione: arrendendosi a una meravigliata contemplazione della poesia che respira nelle foglie degli alberi e nei mari e nei monti e nelle tempeste, il poeta si sforza di scardinare l'algebra più recondita e impenetrabile della Natura." (dalla prefazione)
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