Margherita
"Mi chiamo Margherita e avevo un lavoro. Poi un giorno sono diventata qualcosa che conteneva qualcuno e la mia vita ha preso una piega del tutto imprevista. Aspettavo un figlio e i miei tacchi a spillo, la gonna in eco-plastica diventavano improvvisamente estranei, alieni. Monete sotto pelle. Mi chiamo Margherita e facevo la puttana. Sono una puttana. La mia è una storia piena, ma scorre a fatica, almeno non subito. Qui dove mi trovo lo spazio e il tempo sono una cosa sola e scinderli è davvero un'impresa. Scindere è importante adesso. Allora questa cosa qua non la sapevo fare, non la conoscevo. Allora la vita era un pacco regalo, una sorpresa." Il "qui" è una prigione, non solo materiale: è la prigionia della sofferenza, del passato e della difficoltà di darsi una seconda opportunità.
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