Ritratti virati in percettibili colori
"I componimenti [...] esprimono in tal modo l'idea che la vita stessa sia un palcoscenico, sul quale gli esseri umani conducono la loro esistenza, all'insegna di momenti di gioia e di sofferenza. È sempre sul palcoscenico che l'autore colloca l'uomo per poter vedere, con occhi esterni, le esperienze quotidiane in cui si imbatte, e per poterne trarre un profilo più ampio. La presenza di liriche scritte nel 1998 consente di dar voce a momenti ed episodi del passato, che tuttavia sono tenuti in vita dalla memoria. Essa diventa il punto di partenza dal quale si sviluppa la maggior parte dei componimenti." (dalla prefazione)
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