Punta e tacco
Scrivere poesie è regalare parte di sé al mondo, una specie di confessionale cifrato dove raccontare i viaggi intrapresi dall'anima, dove penitenza e assoluzione sono parte inversa del percorso. È proprio qui, in questa silloge poetica così destrutturata, lontana da schemi preordinati, da giochi di metrica e figure retoriche, che si può ritrovare una genuina voglia di libertà, di riflessione, di attenzione. L'opera di Laura Defendi è senza regole ma sincera, immediata e solida, frammenti di un racconto sciolto nell'anima della narratrice, che metabolizza e condensa in poche frasi, azioni e accadimenti senza lasciarsi mai coinvolgere fino in fondo dall'enfasi e dal sentimento: racconta e guarda il suo racconto come fotogrammi di un film.
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