Eravamo tutti belli

Eravamo tutti belli

Questo libro affronta i temi principali dell'esistenza spiegando come i valori vissuti settorialmente siano la causa del male. Qui è la bellezza a porsi come valore assoluto, riflessa nella bellezza fisica dei protagonisti. Due genitori bellissimi mettono al mondo sette bellissimi bambini. La madre, Nora, riesce a vedere i suoi figli solo sotto questo aspetto e se ne inorgoglisce. Di più non può fare, perché afflitta da un cronico "esaurimento nervoso". Perciò concentra tutta l'attenzione su di sé, in particolare quella del marito, Angelo, la cui funzione in famiglia si esaurisce nel rassicurare la moglie, coccolarla e proteggerla. Angelo è un ufficiale della Guardia di Finanza ligio ai valori dell'ordine e della disciplina e per tale deformazione professionale vorrebbe dare alla famiglia un assetto di caserma. Concentrato anch'egli solo sull'apparenza, non conosce intimamente i suoi figli, che navigano in un ordine fittizio, fino a quando il suo innamoramento improvviso per un'altra donna sconvolge l'esistenza di tutti. L'adulterio scompagina la famiglia, solo apparentemente organizzata e felice, e tutti i figli, ciascuno a modo proprio, soffrono per la disgregazione che tale evento ha generato. Questa circostanza, però, si rivelerà un utile modo per riflettere sull'autenticità dei rapporti che li legano.
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