Occhi
Occhi che osservano il mondo, quello altrui e il proprio, e lo registrano sulla pagina. Quanto abbiamo tra le mani non è una semplice cronaca in versi della realtà; piuttosto una ricostruzione pittorica o un colorato mosaico di visioni e sensazioni. Frammenti che prendono corpo in versi sciolti dalla metrica e da qualsivoglia schema che possa imbrigliare le libere associazioni della memoria e del pensiero. Questo è un libro facile da leggere, eppure mai banale. Facile: perché non camuffa la sostanza dietro involuzioni verbali o dietro un lessico artificioso, ma va invece dritto al punto. E mai banale: perché rinuncia all'approccio didascalico scegliendo invece la via dell.allusione, del racconto per immagini; e perché capace di scovare punti di vista insoliti, dettagli rivelatori di situazioni, stati d'animo e relazioni.
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