Vivere un altro po' di tempo

Vivere un altro po' di tempo

"Mi chiamo Mario Antinori, ho trentotto anni e lavoro attualmente in un Ente Pubblico della capitale". È con queste parole che il protagonista si presenta al lettore, dando di sé una descrizione tanto diretta quanto specifica. E fin da subito si intuisce il ruolo fondamentale che ricopre Roma. Tuttavia, è un altro il luogo che diventa protagonista di questa narrazione. Mario, infatti, è legato indissolubilmente al piccolo borgo calabrese in cui è nato, Petilia Policastro. Un paese con tanti problemi che ha bisogno di una ventata d'aria fresca e una nuova amministrazione. Mario, quindi, insieme ad Andrea, il suo più caro amico, una sorta di fratello mai avuto, torna nel piccolo centro calabrese per organizzare una campagna elettorale al fine di rimodernare la gestione politica del paesino. In queste pagine, Mario ripercorre alcune tappe della sua vita: gli anni universitari trascorsi insieme ad Andrea e a Stella, prima sua fidanzata e ora sua moglie, la passione politica, l'impegno civile giovanile, e poi il lavoro come ingegnere, i dubbi, i tormenti, l'euforia per il nuovo progetto in cui decide di imbarcarsi. E il dolore, la necessità di sfogarsi e di ricordare saranno la spinta necessaria per iniziare un nuovo cammino.
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