Le res romanae

Le res romanae

Che cosa significa rileggere le "Res romanae" di Giovanni Pascoli negli anni Duemila? Per l'autrice di questo saggio si tratta di un viaggio duplice. Il primo, che è anche materiale, è quello che la porta a cercare, dopo tanti anni, la sua tesi di laurea. È solo il primo step di un percorso di ri-avvicinamento ai testi in lingua latina del Pascoli. Ne nasce un nuovo, fruttuoso incontro, nel quale l'autrice si interroga in prima battuta sui punti di forza e sulle lacune della critica pascoliana rispetto ai Carmina, sottolineando che per il Pascoli la versificazione in latino non fu mai semplice esercizio formale: il "possesso della lingua latina era nel Pascoli una forza viva capace di sollecitare l'ispirazione". Un'ispirazione che affonda le sue radici nello stesso terreno che ha nutrito anche la sua lirica in lingua italiana: un'anima moderna per una lingua apparentemente antica (che non è morta).
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