Il pozzo delle tre verità
Una storia di ordinaria follia ambientata nella tempestosa Italia di fine Quattrocento, con Carlo VIII alle porte e il potere di Signorie e Comuni in crisi. Una storia inventata, è vero, ma cambiando nomi, luoghi e tempi ricorda tanto una storia dei giorni nostri... Bizzoco si diverte a vestire i panni del notarius Johannes Donatus Bizocus e ad affidare a lui e alla sua corrispondenza da abile diplomatico la narrazione delle vicende dall'interno, intrecciando fatti politici e privati di una classe dirigente in da e capace di ordire intrighi sotterranei i cui fili si confondo per poi perdersi, mostrando così una grande abilità nel ricostruire i luoghi e i costumi di un Rinascimento pieno di contraddizioni, ma ancor più nel rendere quell'atmosfera di grande fervore di idee e di ingegni, troppo spesso frenati dai giochi di potere. E il parallelo con un periodo decisamente buio della nostra Storia recente prima serpeggia lungo le pagine, facendosi vedere solo a tratti, per poi uscire allo scoperto per parlarci di un grigio modo di sfruttare il malcontento da parte di un potere politico che ama agire nell'ombra. E la storia sembra ripetersi ancora...
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