The main, mar

The main, mar

"Stefano Barcaglioni attraverso questa silloge ha voluto ripercorrere in linea temporale ciò che è e può essere la conoscenza oggettiva della realtà esistenziale. A tal fine ha inserito nei versi "l'archetipo" della deformazione cognitiva come oggetto della mancata risonanza con le grandi realtà della nostra cultura che ci pilotano e muovono facendo nascere spesso dal nostro pathos interiore i nostri comportamenti ambivalenti e catastrofici. Con queste parole l'autore parla del suo stesso libro, nel quale prevale una visione critica della realtà, ma soprattutto dell'osservazione errata di certi fenomeni culturali che determinano negli esseri umani degli atteggiamenti disastrosi [...]. Ecco che in questo mondo distorto diventa difficile ricordarsi di essere uomini e si cerca disperatamente un'ancora di salvataggio (per rimanere ancora nel campo semantico del mare). Si ricerca l'amore onomatopeico, la favola, una reale possibilità affettiva anche in situazioni disumane come un'ipotetica partecipazione ad una guerra o un olocausto o alla perdita di un amore." (Dalla prefazione)
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