L' incognita mente
"Su questa terrazza mi sento il pagliaccio dei miei sogni, ripetuti e mai finiti. Il bordo metallico del cornicione è la passerella del mio show d'acrobata giullare. Il mio circo è l'intera città, il mio pubblico non è nessuno". Feit, il protagonista-narratore de "L'incognita mente", sa quello che vuole: fare l'attore, "Sono un attore, o almeno sono l'idea di volerlo essere", e ritornare con Sarah, la sua Lei per eccellenza. Il problema è che sembra vivere traballando su di una corda da equilibrista, procedendo titubante, con il desiderio e al tempo stesso la paura di svegliarsi da questo sogno visionario. Feit racconta minuziosamente ogni azione e pensiero, lo fa per rincollarsi alla realtà; gesti meccanici come rollare una canna o raggiungere un orgasmo sono esercizi di esistenza. Cammina, guarda, osserva attentamente ciò che lo circonda, ricerca le coincidenze che possano dare un senso alle sue azioni, lo fa per dipanare il bandolo della sua vita, per far combaciare l'universo funambolico della sua enigmatica mente al mondo reale. Un nuovo amore, i riflettori della ribalta e quei sincronismi ai quali è tanto attento scioglieranno il trucco di Feit-clown, che continuerà a fare boccacce, ma con la sua vera faccia.
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