Margite
"Un monologo, frutto dell'idea di una donna che, chiusa tra le quattro mura del suo piccolo mondo, apre un varco nel passato che, perpetuamente, contamina di sé presente e futuro che, già al suo apparire, non è ciò che sarà ma ciò che è già stato". Così l'autrice nella nota che è la premessa al viaggio di Margite dentro se stessa, al punto di origine di un amore che è anche il nucleo del suo profondo dolore. Viaggio di una donna che "fu sciocca nel credere" anche se, nel momento stesso in cui si giudica, sa che dovrà trasformare il suo atto di accusa in un gesto di perdono verso se stessa. Così, attraverso una scrittura caratterizzata da una straordinaria immediatezza e la cui prosa sconfina spesso nella poesia, senza diventare con ciò vera e propria versi cazione, Margite racconta al lettore dei due occhi che l'hanno guardata fin dentro l'anima, i due occhi che lei ha amato e che l'hanno straziata quando si sono voltati da un'altra parte.
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