Ragione e fede (I tormentosi effetti di uno scabroso dualismo)
Edmondo Marinelli espone, in un componimento in versi - ottonario a rime alternate - le sue concezioni cosmogoniche e antropologiche, intrecciate con la teologia e il dilemma in merito all'esistenza o non esistenza di Dio. Seguono alcune riflessioni dell'autore, che spiega il motivo del suo lavoro e si cimenta a ragionare sui quesiti che, da sempre e per sempre, abitano l'animo umano: Dio esiste? L'anima è immortale? L'autore dimostra di avere una grande cultura e, in questo breve e interessante trattato filosofico-teologico, fa un excursus che va dall'origine dell'universo fino ai massimi esponenti del Rinascimento, ai quali poi si ispira la filosofia dell'era moderna, citando ed enunciando gli assunti di eminenti personalità (Sant'Agostino, Gesù di Nazareth, Cusano, Telesio, Bruno, solo per citarne alcuni); ragionando sull'essenza e sull'esistenza, o meno, a priori o a posteriori, di un Signore Supremo e Perfetto.
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