Sogni di una notte insonne
Esiste nella mente di ogni uomo, entrata chissà come, chissà quando, ma è lì, non più di tanto nascosta, e si diverte a tormentarti nella solitudine di una stanza troppo silenziosa, nell'oscurità della notte, nell'inconscio che nei sogni corre libero, nella memoria di un evento lontano, talmente lontano che non sai se davvero è accaduto. La paura non dorme mai, è dispettosa e capricciosa, e l'unico modo per non soccombere ai suoi continui scherzi è affrontarla: questo è quanto accade nei brevi racconti di Marco Esposito, miniature limpide e ricche di sfumature in cui il corpo a corpo tra l'uomo e le sue inquietudini si fa diretto, un'esperienza sensoriale totalizzante, ossessiva, concreta, tanto da costringere lo sfiancato sfidante alla resa: "Sono stanco. Voglio riposare. Basta fantasmi. Basta spiriti e presenze per questa notte. Non mi importa più dell'uomo nero, non mi importa più di stare attento che nessuno si svegli; e non mi importa neanche di scoprire da dove viene questa musica, né di vedere chi mi soffia nelle orecchie e chi mi rimbocca il lenzuolo. Sono stanco. Voglio riposare".
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