Per sopravvivere (storia vera)
Giannilivigni racconta la sua storia nella Storia, scrive e fa riflettere, ricorda e ci lascia pensare. Ha trascorso l'infanzia nel periodo peggiore per un fanciullo: prima è stato costretto a sopportare il rumore delle bombe e la visione delle casa distrutte, poi ha dovuto scontare sulla propria pelle le difficoltà del dopoguerra; affrontare la fame e la sete, cercare un tetto per dormire e passare una notte tranquilla. La Seconda guerra mondiale, ci spiega, è stata questo è altro. Le peripezie descritte dall'autore, che spesso sottolinea nel testo essere veritiere, tese a dimostrare la straordinaria tragicità di quegli anni, accompagnano il lettore in ogni momento del testo. E spesso può scappare un sorriso, immaginando un bambino alla prese con furti di salame, dialoghi improbabili con ufficiali tedeschi o inglesi, messe in scena fraudolente per strappare un pasto o un letto dove riposare comodo. Una nota malinconica accompagna tutto il racconto, scritto come memento per ricordare ciò che fu il periodo della guerra e indirizzare le nuove generazioni attraverso nuovi consigli.
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