Parentesi
"Il talento singolare di Alberto Magrin, professione artista visivo a trecentosessanta gradi oltre che scrittore, si sprigiona nell'originalità di spunti visionari spesso stravaganti, sghembi, bislacchi. Allucinati al limite dello psichedelico, sia nell'eccentricità estrosa dei contenuti, "traslitterati" evocativamente in sottili metafore o in concetti enigmatici espressi attraverso mirabolanti giochi di parole, sia nella peculiarità di una forma letteraria brachilogica e folgorante che, forte della sua assoluta atipicità, rappresenta la vera cifra distintiva della silloge. La trasfigurazione lirica di idee, percezioni extrasensoriali e soprattutto vissuti interiori dell'autore è affidata alla sintesi lapidaria di un linguaggio criptico, ammaliante, che cela le alchimie della sua inafferrabile magia evocativa dietro la livrea sgargiante del calembour pirotecnico o della sciarada linguistica; un codice espressivo cifrato, esoterico, che ipnotizza il lettore regalandogli il piacere di perdersi in un caleidoscopio impazzito di figure cangianti e di stranianti distorsioni spazio-temporali. (dalla prefazione)
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