La memoria bucata
Avere la memoria labile spesso può essere vantaggioso. Specie nei momenti più critici della vita, quando vorresti solo dimenticare e ricominciare. È quanto accade ad Anya che, rimasta orfana dei genitori adottivi, è costretta a riprendere la propria vita in una nuova famiglia, quella della zia, in compagnia dei suoi cugini: Saro, un quattordicenne taciturno e in piena esplosione ormonale, e Flora, con cui fin da subito riesce ad allacciare un rapporto fatto di complicità ed ammirazione. Esuberante e smaliziata, Flora la incita ad aprirsi al mondo, all'altro sesso, a sperimentare la sua capacità seduttiva. La coinvolge immediatamente nella sua vita, facendo della maturazione sessuale della cugina un po' ingenua (o meglio, "babba") una vera e propria missione educativa. E crescerà, la giovane Anya, a modo suo, seguendo sempre ciò che le detta il cuore, vivendo la solitudine che nasce dal non avere radici, sperimentando la difficoltà di conciliare corpo e anima, spiritualità e cieco istinto, cercando in ogni circostanza di prendere nota degli eventi che le accadono per non dimenticarli. E per riuscire, alla fine e sempre a modo suo, a rinascere.
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