La maledizione degli innocenti
Anno 1859. Il celebre archeologo austriaco Maximilian Straube, il barone von Breda, insieme a sua figlia Maria Luisa Sumer, si stanno recando in Asia per una spedizione nel deserto della Mesopotamia, alla scoperta dei ruderi dell'antica civiltà sumerica. Sumer, decisamente "moderna" per una della sua epoca, è una ragazza libera, colta, laureata, sveglia e ribelle; una scienziata con la ferma intenzione di continuare l'opera del padre. Infatti ha deciso di seguirlo e non c'è stato verso di farle cambiare idea. È anche fermamente decisa a sposarsi se, e solo se, innamorata "d'amore vero". Ma a Tripoli Sumer si scontra con una civiltà molto diversa dalla sua Vienna. Ha pochi amici, i cari Masoiller e Teodora Comneno, le altre famiglie che frequenta sono piccole, e velenose. A Sumer non importa delle malelingue, eppure pagherà un caro prezzo per queste. La ragazza scopre amare verità, morali e politiche, affronta ostacoli e delusioni scottanti. Una storia controversa la sua con il bel moro Budros Rokan, arabo cristiano, con un difficile e tragico passato familiare alle spalle.
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