Hotel Plaza 1943
Nella primavera del 1943, dopo la resa definitiva dei tedeschi a Stalingrado, viene scelto l'Hotel Plaza di Roma da un nucleo di ufficiali nazisti come quartiere generale. I tedeschi sentono nell'aria la prossima sconfitta e ognuno dei personaggi, nel romanzo e sulla scacchiera della Storia, occupa una posizione diversa. Alfred e Matthias fanno parte di gruppi cospirativi antihitleriani, Wilfried sta trattando con i Servizi segreti americani la resa; solo Erich, in preda a una folle esaltazione, resta abbarbicato alle paranoiche idee naziste e proprio lui verrà ucciso. L'indagine viene affidata al Commissario Aventino, scrupoloso e disilluso, che ritiene che vi siano troppe persone sospettabili per un solo delitto. Lo sguardo alternativo, ironico, popolano, sconfortato e divertito è negli occhi del portiere dell'Hotel Plaza, Gennarino, e del suo direttore Nino. Altrettanto diverse dai militari tedeschi appaiono le donne del corpo ausiliario: l'avvenente telegrafista Eva, la nevrotica segretaria Christal, la vivace stenodattilografa Frieda e la conturbante interprete Uta. Undici sospettati per un delitto nel fosco quadro di personaggi storici che si muovono forsennatamente.
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