Socialismo... Comunismo... Democrazia Cristiana... Ma che belle parole!

Socialismo... Comunismo... Democrazia Cristiana... Ma che belle parole!

Leggere semplicemente il titolo di questo racconto sarebbe sufficiente ad avere un'idea della visione dell'autore sugli ultimi ottanta anni del nostro Paese. Ma se a quest'idea aggiungiamo una scrittura di getto, spontanea e senza fronzoli, una sottile e penetrante ironia, allora ci troviamo di fronte a uno scritto da leggere e recepire fino in fondo, senza pause e senza pensarci troppo. Perché, in fondo, a pensare troppo si rischia di perdere il contatto con la realtà, andando alla ricerca dei perché della nostra storia, quando questi sono talmente evidenti da non ammettere nessun tipo di manipolazione. Alcuni uomini hanno tracciato un percorso nella storia e a lei devono rendere conto, altri hanno fatto finta di nulla, altri hanno solo subito.
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