A metà. Romanzo o presunto tale
La "Casa del Flowerstick" è la tipica casa di studenti fuori sede: arredamento variopinto e di epoche diverse, un po' buia ma carina, nel centro di Bologna e con un affitto abbastanza abbordabile. I suoi inquilini sono cinque ragazzi: Amelia, Angela, Alberto, Rossana e Raoul. Intorno a loro c'è il rumore e lo scintillio della vita, i fermenti ideologici comuni ai giovani ventenni, la voglia di credere ancora in un ideale e coltivarlo, a volte con sfrontatezza e boriosità; l'importante è esserci, partecipare, lottare. Ma quando gli eventi precipitano e in uno scontro con i ragazzi nazi rimane vittima Alberto, Amelia capisce di essere impotente di fronte a così tanta violenza e odio e si rende conto che niente può fermare la furia cieca e l'ottusità di quanti ancora credono che la forza sia l'unico modo per farsi rispettare. Una storia fatta di gesti, incontri, sfioramenti casuali e di passione celata. "A metà" è un romanzo profondo nelle sue implicazioni ideologiche e la giovane autrice si propone con esso di "distruggere le differenze e non accentuarle".
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