Il destino di un templare
Il templare Maurice de la Roche osserva impotente il cielo arrossato di Nahr Al, frutto di un vile saccheggio che attribuisce ad un'orda mussulmana capeggiata da ambigui personaggi i quali, accecati dalla ricchezza, utilizzano l'Ordine e la veste che indossano alfine di perseguire i loro loschi scopi. Deve consegnare un messaggio a fratello Efraim, Magister di Trana, ed ha bisogno del fidato Flos de la Mer e della sua "Baucent" per attraversare il mare e giungere entro dieci giorni a Trana. Li ritroverà Jelel, suo odiato nemico, al soldo di Umberto de la Pegna, influente uomo della corte sveva ed artefice del losco piano di distruzione di Nahr Al. Ciò che si delinea, man mano che gli eventi precipitano, è un astuto piano volto a far sì che il porto di Machlen diventi il nuovo approdo per i traffici che giungono in Oriente; questo vuol dire nuova ricchezza per la città ed il conseguimento di un obiettivo per il de La Pegna.
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