Bagliori metafisici

Bagliori metafisici

Un coacervo di emozioni; un calderone ribollente di spunti e di intuizioni poetiche. Più che un concept-book o una silloge incentrata su uno specifico leitmotiv ricorrente, la raccolta di Giorgio Tasso appare come un carosello rutilante e variopinto di istantanee evocative; un diario emotivo torrentizio, scrigno dell'intimità più profonda dell'autore. Zibaldone scapigliato, personalissimo di pensieri, riflessioni e folgorazioni catturate 'al volo": dissertazioni filosofiche ed esistenzialiste marchiate sulla carta con la vividezza e il candore di una spontaneità immacolata, disarmante. L'opera multisfaccettata di Tasso abbraccia una vasta gamma di argomenti ed emozioni contrastanti, illuminazioni idealizzate o concretamente sperimentate nel corso della propria giovane vita: dal senso opprimente di generalizzata disillusione che alberga latente nel suo animo, contaminando e avvolgendo nel suo manto grigio di malinconia una vita ancora bambina ma già segnata dalle stigmate adulte del disincanto, alla gioia pazza, primordiale e irrefrenabile di esistere e di sentirsi parte integrante di un tutto, di un "disegno" divino; dalla rassegnazione impotente di fronte alle angosce dei conflitti esistenziali alla dolcezza di una nuova alba, di una nuova speranza di rinascita accarezzata nell'inverno della notte; dall'idillio sentimentale ai suoi dolorosi contrappunti.
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