Il rosso dell'indaco
Egitto, 1357 a.C.: il faraone Amenophy IV prega il dio Aton e si prepara alla morte vicina nascondendo il prezioso tesoro regale nella sua tomba. Marocco, 1889: la bella Hajra, giovane donna prescelta per l'harem del sultano, vergine promessa in sposa al nobile Hamud, vive una segreta storia d'amore con l'ufficiale francese Gerard. Torniamo a oggi: la giovane Matilde si trova sul volo New York-Roma, il suo stato d'animo è angosciato dalla terribile notizia del tentato suicidio della sorella gemella. Le tre storie procedono in parallelo; il fil rouge è una pietra di lapislazzulo di colore indaco, intagliata con geroglifici e l'immagine del sole, da alcuni considerata un potente amuleto portafortuna, da altri semplicemente il simbolo di un passato lontano. La pietra abiterà in diverse nazioni, ci mostrerà eventi carichi di gioia o di dolore, assisterà alla furia distruttrice dell'avidità umana, che si manifesta con una serie di strani omicidi avvolti nel mistero, e un'inattesa soluzione dell'enigma.
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