Cancro, ti perdono
"Cancro, una parola dal fascino unico". Bisogna avere un'inguaribile voglia di vivere per non lasciarsi beffare da quest'amara provocazione. Salvatore ci è riuscito e, con la leggerezza di chi sa fluttuare attorno al dolore senza rimanerne invischiato, racconta il dramma che ha troncato la vita della madre. Per mesi un ospite insaziabile alberga nelle viscere della donna, compiendo un lavoro meticoloso, impeccabile. Salvatore lo sente muoversi dentro di sé, consumare con discrezione e precisione chirurgica il suo pasto. Pian piano inizia a dargli un volto, un nome, un'identità. Immagina di averlo accanto e poterci conversare. Così, attraverso l'esca della parola, l'oscuro male uscirà finalmente allo scoperto, svelando tutta la sua vulnerabilità.
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