Bastardo
Un romanzo che prende sostanza da reali storie familiari di violenze. Sin da piccoli Carlo e Francesco scoprono la propria sessualità con i propri compagni di scuola e del paese, lasciati senza alcuna educazione dai genitori e dalle famiglie, nelle quali rimangono argomenti proibiti il sesso, la masturbazione, i rapporti fra ragazzi e ragazze. Il luogo in cui imparare allora è la strada. Gli esempi sono i ragazzi più grandi che spiegano, spesso malamente ma concretamente, esperienze dirette e sperimentate. In questa ubriacatura di sesso, nasce e cresce l'esigenza della violenza, dell'egoismo, dell'autoappagamento: la donna, minorenne o maggiorenne, è sempre strumento dell'uomo a qualsiasi livello, costretta quasi per natura a essere penetrata e violentata, e l'uomo, sempre per natura, portato a penetrarla con violenza. Un modello che alla lunga si rivela però fallimentare e li porta, in una società dove il cambiamento dei costumi è stato devastante, a esperienze sessuali e matrimoniali catastrofiche. Solo il comprendere l'orrore di questa falsa libertà può condurre a un percorso che porti all'accettazione dell'altro, in un'unione di uomo e donna sentita come complementarietà e, alla fine, amore.
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