Pensieri in salsa di inchiostro
Un'esistenza raccontata in pillole; una vita, adulta e "bambina" al contempo, racchiusa nello scrigno magico, così amorevolmente e gelosamente custodito nel lido dell'intimità (rifugio della dimensione interiore) di cinquanta brevissime odi. Componimenti che non ricalcano lo schema stereotipato della lirica "istituzionale" comunemente intesa, ma si configurano piuttosto come... fotogrammi di vita vissuta: diapositive scattate per catturare un ricordo, un'idea, una riflessione. Un compendio di pensieri e di intuizioni che rivelano la natura sensibile e problematica di un'autrice complessa, contraddittoria e affascinante. Ricca di spunti e di sfumature, di folgorazioni e di spigolature. In "Pensieri in salsa di inchiostro" (titolo che incarna e interpreta alla perfezione lo spirito dell'opera) Angela Niosi parla di sé a se stessa e agli altri. Sotto voce, con i toni della confidenza intimista sussurrata con disarmante sincerità e, forse, con un pizzico di recalcitrante, velata, pudica timidezza.
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