Pausa pranzo. Appunti e disappunti
In una società sempre più frenetica non c'è il tempo di fermarsi nemmeno un secondo a pensare a quello che accade e a quanti sono gli avvenimenti che si susseguono giorno dopo giorno. Ma l'autore non ci sta. Non ci sta a farsi scivolare addosso le vicende del nostro Paese. Non ci sta ad accettare i tentativi di una società, di una politica, dell.informazione di lasciar passare inosservati e taciuti fatti di estrema importanza. Finito di scrivere nel febbraio 2009 tra una pausa pranzo e un viaggio di lavoro, questo lungo monologo ci dà la possibilità di soffermarci a riflettere su grandi questioni che coinvolgono il nostro Paese, sempre attuali, ma che dopo qualche scoop giornalistico e qualche tentativo di campagna elettorale sembrano già avere abbandonato la mente degli italiani per dare spazio a nuovi scoop e nuove campagne. Ma prima o poi l'era degli slogan dovrà terminare e allora, forse, tra una pausa pranzo e un viaggio di lavoro potremo giudicare i fatti, non solo le parole.
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