Smorfie di memoria

Smorfie di memoria

Tutto ebbe inizio il 13 giugno, su un semivuoto treno che da Milano portava Milena a Roma, per lavoro. Non ti aspetti che il caso condurrà proprio quelle persone a sedersi nel tuo scompartimento e nemmeno che tra voi possa crearsi quel magico "quarto d'ora granata" che realizza l'impossibile: ognuno si sente trascinato a parlare di sé, ad aprirsi com'è possibile fare solo con chi sai non rivedrai mai più. Quel viaggio cambiò la vita di Milena: da lì partirono i suoi amori profondi, ma anche le sue sofferenze. E proprio quella casualità l'avrebbe portata a frugare nella sua vita, alla ricerca di se stessa. Con una grande capacità di descrivere l'animo femminile, Milena Messi mette in scena lo spettacolo dei sentimenti, quelli veri, profondi. Dalla gioia di trovarsi, di amarsi, al grave senso di lutto e perdita, alla disperazione di quando non ti rimane più niente. Eppure Milena si rialza sempre, abbandonandosi alla passione; ma non è forse questa che ci fa sentire vivi?
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