Non ho mai vissuto un istante...
Dieci anni circa sono il lasso temporale in cui si svolge la raccolta "Non ho mai vissuto un istante..." e proprio l'ampia e variegata dimensione della raccolta rende difficile riuscire a offrire una chiave di lettura univoca. Perché la silloge di Antonio Contoli è fondamentalmente uno spaccato di esistenza, pensieri, riflessioni che si muovono sia sul campo della realtà che su quello dell'immaginazione fantastica. Il potere dell'immaginazione è quello di creare uno spazio alternativo al vissuto che sia però senza rischi, senza conseguenze, lo spazio in cui tentarsi nei diversi ruoli, in cui fantasticare su se stessi e sui fatti della vita, creando delle sliding doors in cui il tempo non scorre più in maniera unidirezionale.
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