Ma se gli alberi piangessero, cosa piangerebbero?

Ma se gli alberi piangessero, cosa piangerebbero?

Una coppia di agenti indaga su una serie di omicidi efferati che hanno luogo fra i vicoli bui di Genova. Sulle tracce dell'assassino ci sono il protagonista e il collega che cercano di ricomporre il puzzle dei pochi indizi lasciati dal serial killer, che punisce le proprie vittime con truculenti rituali di contrappasso, come in un girone dantesco. Nel percorso che porta alla risoluzione del caso si alternano i due punti di vista opposti e complementari dell'assassino e del protagonista. Alle pulsioni omicide del primo si intrecciano i ragionamenti e il senso di impotenza del secondo, che vede crescere giorno dopo giorno la lista delle vittime. Le analisi e le deduzioni del detective fluiscono in pensieri che danno voce alle frustrazioni personali di un uomo solo e disilluso dall'amore e dalla vita. Momenti di leggerezza e di comicità fanno da contraltare alla violenza degli omicidi e all'introspezione cinica e dolorosa del poliziotto, in particolare nei dialoghi tra i due agenti, un botta e risposta vivace e sarcastico, così come nei momenti in cui il protagonista, faccia a faccia con se stesso, esorcizza le proprie paure e fragilità frenando il flusso di coscienza con un caffè e una sigaretta.
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