Nirvana elettronico

Nirvana elettronico

Il conflitto manicheo delle passioni. Lo spirito decadente di un'anima sensibile e ispirata, ma soprattutto tormentata, combattuta, dissanguata dalle sue stesse contraddizioni. Sospesa fra gli impulsi radicali di Eros e Thanatos: fra l'idealismo palpitante e rivoluzionario della ibris" artistica e del genio creativo e (all'estremo opposto) la tentazione dell'apocalisse, il fascino nichilista della perdizione, della discesa negli abissi più reconditi dell'oscurità. Che sfocia nel sogno finale e catartico dell'atarassia: la purificazione dalle emozioni e dagli appetiti umani attraverso l'affrancamento spirituale dalla propria carnalità terrena. Un'utopia di pace cosmica, una chimera di "Nirvana" che tra i dolci fumi dell'oblio e l'ebbrezza dell'alcool del disincanto conduce, infine, al limbo agognato dell'apatia. Un empireo metafisico ove regna, eterno ed immobile, il mare del Nulla a cullare il nostro riposo. Liberazione definitiva dalla schiavitù delle passioni. La lirica di Luca Viti, giovane autore all'esordio assoluto con l'opera Nirvana Elettronico, è un vero e proprio cortocircuito emozionale: spietata, viscerale e lacerante, è l'urlo di dolore e di euforia dell'uomo alienato e smarrito, espressione della sua natura tenebrosa e autodistruttiva così come della sua cieca, primordiale gioia di esistere. È la sublimazione di un contrasto epico, che trova nella magia e nella consacrazione suprema dell'arte il suo fine e riscatto ultimo." (dalla prefazione)
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