Vodka-lemon. Pensieri sfuggiti di mano
Matteo è un giovane pianista mancato che ha sempre odiato suonare e che un giorno ha deciso di smettere con quel pianoforte così testardamente desiderato all'età di quattro anni. Adesso è seduto al tavolo di un bar, con in mano un vodka lemon, e parla con lei, a lei, per lei. Lei, la ragazza di cui non ha più potuto fare a meno dalla prima volta che l'ha vista, un po' il suo alter-ego. E così ripercorrendo episodi della sua e della loro vita a volte con un sorriso, altre con tragica amarezza si ritrovano lì ancora insieme immersi nel flusso di pensieri che divengono racconto, che a sua volta si stacca dalla quotidianità per trasformarsi in una prosa sperimentale, espressione emotivamente significativa del mondo interiore.
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