Di pene e personali cure

Di pene e personali cure

Un linguaggio espressivo, sintetico e rapido. Una rilevante tenuta del ritmo, incoraggiata da un verso breve ma sempre incisivo. Una quasi totale assenza di punteggiatura che trasforma la lirica in un incessante fluire. C'è tutto questo nella silloge di Armando Ballotta. La poesia circola e ritorna grazie a emozioni che non si esauriscono al termine della pagina ma si presentano, si ampliano, si modificano. I sostantivi, scelti con squisita attenzione e mai lasciati al caso, acquistano un'impronta decisiva e un grande temperamento. Non ci sono mai fratture nello scorrere dei versi, le parole si imprimono con forza e determinatezza ottenendo una tensione che non si frena ma crea delle suggestioni musicali. Anche se le pause, formalmente, non ci sono, si producono dei respiri nei singoli termini e nell'immagine che questi riescono immediatamente a produrre. In questo modo la raccolta Di pene e personali cure colpisce e impressiona il lettore che si trova di fronte allo scorrere delle sensazioni che diventano quasi fotografie, istantanee di un viaggio dove l'autore racconta di sé, della sua anima, delle attese, dei dolori, delle speranze.
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