Effimera e apparente
La prima silloge edita di Sandro Alocci si configura immediatamente come un lavoro corposo, che ha una sua particolare autonomia, nella quale riesce a trovare spazio la vita vissuta, i sentimenti provati, che, di volta in volta, animano o attanagliano la sua anima. È un'antologia che nasce dal profondo bisogno di essere, di esserci e ritrovarsi nello stesso tempo, dal desiderio di esternare i sommovimenti del cuore, i pensieri della mente, tutto ciò che rende attiva l'esistenza quotidiana. È un discorso organico mirato a una ricerca della pace interiore, a una tranquillità agognata, alla necessità di fermarsi per ascoltare ciò che ha da dire la propria anima. [...] Un bisogno di essere ascoltato, accolto, il desiderio che le sue parole possano lasciare il segno in chi le leggerà , possano solcare la pietra del cuore, come una goccia d'acqua nella roccia, lentamente, ma indelebilmente. La poesia, dunque, come esternazione di sé, del proprio essere, che vive e opera
Momentaneamente non ordinabile