La malinconia degli scacchi non ha colore

La malinconia degli scacchi non ha colore

Una scacchiera grande come la vita, nella quale le esistenze di singoli personaggi scorrono via, battendosi per sopravvivere tra le mille difficoltà e incertezze di ogni giorno. Non importa siano bianchi o neri, i pezzi vivono, si muovono, vincono o perdono. Uomini che si divincolano nelle strade, con propri modi di essere, proprio come i singoli pezzi del gioco. C'è chi va avanti come un alfiere, diagonalmente e confusamente; come una torre, andando dritto e imperterrito; come un cavallo, che salta, devia il suo percorso per ricadere inevitabilmente giù; come un re e una regina, vigoroso e condizionato al tempo stesso. E poi i tanti pedoni che affollano le strade e sui quali il destino si diverte a giocare, sacrificandoli spesso per un traguardo più grande di loro, per una strategia, il più delle volte incomprensibile per chi ci vive dentro e che ha una sola ineluttabile conclusione: quello scacco matto che mette fine a tutto e lascia vuota la scacchiera.
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