Raccolsi mille lune dalle pozzanghere
La prima pubblicazione di Alice Gerin si distingue fin da subito per la sua innata capacità di toccare le corde più profonde dell'anima, per smuovere i sentimenti che si agitano all'interno del cuore e riportarli alla luce, mostrarli a noi, srotolarli sulla carta stampata, renderli e mantenerli vivi, oltre ogni immaginaria possibilità. La sua ampia silloge rivela una personalità che non ha paura di mostrarsi per quella che è, che non si preoccupa del giudizio altrui, in una parola che non teme di vivere, di affrontare tutto ciò che l'esistenza può riservare, sia in termini positivi, che negativi. Avventurandosi nelle pagine di Raccolsi mille lune dalle pozzanghere, si rimane abbagliati dalla densità emotiva racchiusa all'interno, dalla capacità dell'autrice di tramutare ogni cosa in poesia, di recuperare, parafrasando il titolo, un gioiello anche da ciò che, apparentemente, ci appare fangoso, paludoso. Il suo sguardo si posa su ogni attimo dell'esistenza, vola delicato come una farfalla, senza lasciar sfuggire nulla di ciò che incontra sul proprio cammino.
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