Come in un'eterna notte...
Un sogno lungo quarantacinque poesie. Un'ipnosi cosciente, quasi un'esperienza extrasensoriale, fra i sospiri, i singulti e le pieghe dell'anima di un'autrice giovane ma già sorprendentemente consapevole e padrona del mezzo poetico, sia dal punto di vista formale che da quello contenutistico. Per Alessandra Filippi, appena venticinquenne, "Come in un'eterna notte" è, al contempo, ricerca della propria identità artistica e indagine (profonda) negli anfratti di un'interiorità incontaminata, sublimata da una fantasia fervida e lussureggiante. Sul piano tematico, buona parte dell'opera è retta dal filo conduttore dell'utopia del Tempo (non a caso spesso indicato con la lettera maiuscola iniziale, a sottolinearne la fortissima valenza metaforica): una "divinità" invisibile e inafferrabile, ma di cui si riescono quasi a percepire i flussi cosmici e i lenti movimenti primordiali; un fiume silenzioso ed eterno che scandisce il ritmo delle stagioni, della vita, dell'esistenza umana; un'allegoria immanente che forgia e secolarizza le nostre emozioni...
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