Fragmenta
Come ci dice il titolo stesso, Fragmenta, la silloge di Angela Spina non vuol essere un Canzoniere, non vuole raccontarci organicamente una storia, bensì procedere per illuminazioni successive, lampi improvvisi dispersi in un arco temporale della durata di sette anni circa (2002/2009). La poetessa infatti, al posto del titolo dei componimenti, usa dei riferimenti temporali, piccole zattere a cui il lettore può aggrapparsi per non affondare in un oceano di immagini e pensieri. Ma non c'è consequenzialità temporale, le poesie non sono ordinate neanche cronologicamente: è come se l'autrice chiedesse al lettore di fidarsi di lei, lo invitasse a lasciarsi prendere per mano e avventurarsi in un viaggio fra schegge di ricordi, sofferenze, riflessioni e delusioni di una mente in continuo movimento.
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