V... come vita S... come sogni
La silloge di Olimpia Tedeschi si snoda nell'arco di un rapporto complesso tra vita e sogno, tra esistenza condotta e speranze che l'hanno accompagnata e, talvolta, dominata. Sogni che si realizzano, che svaniscono nel fumo degli anni, desideri con i quali l'autrice si trova a fare i conti in questo momento di riflessione su di sé, sul suo lavoro, sul rapporto con i giovani. È un continuo passaggio tra passato e presente, vissuto nella sua mente e negli occhi di chi incontra, così come nell'immagine riflessa dallo specchio. Un costante andirivieni temporale che porta alla luce il vissuto personale dell'autrice, ma non solo, si allarga a ventaglio, assumendo una valenza universale, constatando che il tempo passa inesorabilmente e non dà scampo. Poesie che si articolano in una successione di sentimenti, di riflessioni sulla vita, così come sulla morte, di nostalgie che riempiono il cuore di fronte all'ineluttabilità dell'esistenza.
Momentaneamente non ordinabile