Sentieri selvaggi
La seconda silloge di Giorgio Rizzo si presenta come un lavoro denso, accurato, profondo, composto e portato avanti con una grande lucidità, una forte voglia di comunicare e, nel contempo, di capire, di avvicinarsi al mistero della vita, di sviscerarlo fino in fondo, senza perderne neanche una sfumatura. Si getta a capofitto nei sentimenti più profondi dell'anima, per poi risalire ed osservare con occhio critico il mondo che lo circonda, la società in cui vive, critica senza mezzi termini ciò che vede, tutto quello con cui ogni giorno deve fare i conti, l'ingiustizia, la falsità di chi è al potere, l'arroganza del prossimo, vorrebbe evadere con tutte le sue forze da questa prigione di menzogne, da questa mancanza totale di rispetto per l'esistenza. Ed è proprio il suo amore per la vita che lo spinge a lottare per il cambiamento, a non rassegnarsi, ma piuttosto a combattere, non arrendendosi mai.
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