Un prigioniero sull'isola di Goli
Dopo la rottura con Stalin, nel 1948 il regime di Tito prese a deportare comunisti dissidenti filo-stalinisti, politici anti-comunisti e presunti cospiratori su un'isola dell'alto Adriatico: l'isola di Goli. Detta l'isola nuda, per il suo aspetto aspro e brullo, Goli divenne un campo di concentramento durissimo, in cui si applicarono singolari e spietate forme di tortura psicologica e fisica, volte a rieducare politicamente i suoi prigionieri. L'istriano Umberto Bencic fu uno dei deportati sull'isola, dove passò interminabili anni, conoscendo il dolore e il terrore più profondi. Questo libro è il resoconto di quell'esperienza.
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