Nascosto tra fragili petali di rosa
La prima silloge del giovanissimo Luca Giovanni Negro è un cerchio che si chiude, è un rincorrersi per ritrovarsi nell'abbraccio della poesia e librarsi in volo sulle ali di un sogno, di un amore, di una speranza. Il lavoro che si srotola davanti ai nostri occhi è ricco di spunti, di influenze, di argomentazioni, l'autore non si risparmia e mette in luce tutto l'esprimibile, tutto quello che il cuore, così come la mente, gli suggerisce. Ed ecco, allora, che siamo coinvolti nel turbine della passione, nel vortice dell'amore, nella delusione del sentimento che finisce. Ecco che osserviamo Negro comporre, scrivere sotto l'ispirazione di una Musa, lo vediamo vagare in una notte insonne, per poi risvegliarsi e ritrovarsi di fronte a se stesso. Lo seguiamo nel turbine dei suoi pensieri, delle sue riflessioni, percorriamo con lui l'articolato e lungo cammino di Nascosto tra fragili petali di rosa. Non c'è momento in cui i suoi versi non provochino emozioni forti, o considerazioni acute, non c'è pagina in cui la sua scrittura non appaia vera, sincera e, nel contempo, meticolosamente studiata, rivista e limata per raggiungere la più alta forma comunicativa possibile.
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