Compartimenti stagni
Cosa comporta in un microcosmo familiare, le cui esistenze scorrono incanalate nella monotonia quotidiana del lavoro e degli affetti, l'incontro con una serie di reati contro il patrimonio e la persona, in un'escalation che culmina in una concatenazione di delitti? Giovanni Luisi racconta da protagonista, in qualità di osservatore privilegiato, il dipanarsi degli avvenimenti, ponendo in primo piano il suo giudizio e la sua interpretazione di sentimenti, emozioni, passioni e desideri. La chiave di lettura del thriller ci riporta senza soluzione di continuità al titolo iniziale, che dichiara, in una suggestione tutta tristemente vera, come l'uomo, che per natura dovrebbe costituirsi essere sociale, nella nostra società resti solo, sopraffatto dagli eventi, e viva impermeabilizzato in compartimenti stagni, dove non c'è spazio per uno scambio di esperienze, un confronto o un sapere condiviso. Anche il singolare epilogo, dopo la soluzione del mistero e l'apparente liberazione dalle difficoltà, non è che l'ennesima riprova che nulla è come sembra.
Momentaneamente non ordinabile