Disfunzioni celebrali. Poesie, poemetti e altro
Disfunzioni Celebrali Poesie, poemetti e altro, come spiega Piero Tuzzo nelle sue note introduttive al testo, nasce in seno al desiderio di superare i propri limiti partendo, appunto, da ciò che sembra impossibile, precluso o "vietato". Una disfunzione cerebrale, precisa difatti l'autore, è sì una "limitazione", ma è finanche una peculiarità: sintomo che forse non si è bravi in tutto ma che niente è veramente impossibile. Per questo, leggiamo, l'autore sceglie di misurarsi con la parola poetica, per dimostrare a se stesso e agli altri che una mente matematica, una formazione scientifica, non sono limitanti rispetto al desiderio di raccontarsi, di condividere le proprie emozioni, e per farlo predilige un linguaggio semplice, immediato, una versificazione dai toni prosastici in cui la sostanza prevale sulla forma, il racconto sulla paura di sbagliare.
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