Ombria. Storie dalla nube
Un giorno sopra Ombria appare una nuvola nera. E minacciosa e i suoi abitanti sembrano non accorgersi della sua oscura presenza, continuano a vivere ignari degli effetti che lei ha su di loro. Alcuni appaiono intorpiditi, le loro facce sono grigie e cercano di sopravvivere; altri scappano e non tornano più; qualcuno di essi assalito dalla nostalgia struggente fa ritorno attratto "da un rito arcano a cui non ci si può opporre". Ritornare a Ombria vuol dire ripercorrere le sue strade, rivedere quei luoghi in cui l'infanzia si è consumata, incontrare i suoi figli: Rio ha voglia di cambiare vita, i malandrini l'aiutano e lui è felice ma un giorno sparisce, la sua faccia sbattuta sui giornali, una rapina fallita. Il povero Gigio anche lui dice di vedere la nube, e proprio la nube se lo porta via. Anche il Buon Meo dice di vederla e da quel momento diventa "scuro, irascibile, solitario, inavvicinabile". Poi un giorno la nube è meno fitta del solito, le cose, i volti, le forme si distinguono, è allora che Giannetto sente che la testa gli pesa meno e che Ombria appare splendente. Nella corsa frenetica e poi gioiosa, un incontro, un figlio...
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